Basilica di San Paolo fuori le mura

La Basilica di San Paolo fuori le Mura ha una lunga storia che inizia il 18 novembre del 324 d.c. quando fu consacrata da Papa Silvestro I° come seconda delle cosiddette Basiliche Costantiniane dopo quella del Salvatore che verrà successivamente chiamata San Giovanni in Laterano.
Fu costruita sopra la tomba di San Paolo che fu martirizzato probabilmente nel 67 d.c. a seguito della persecuzione di Nerone dopo l’incendio del 64 d.c. e la leggenda vuole che il sepolcro fu messo a disposizione da una matrona romana di nome Lucina all’interno del cimitero Ostiense che, come tutti gli altri sepolcreti, doveva essere fuori le mura di Roma.
Nei secoli la Basilica fu ampliata e decorata da numerosi Papi, ma lo sapevate che ben poco di quello che vediamo oggi è originale ?
Tutti voi ricorderanno le immagini dell’incendio della Cattedrale di Notre-Dame del 15 aprile 2019… bene, la Basilica di San Paolo è stata quasi distrutta dal fuoco la notte del 15 luglio 1823.
La Basilica di San Paolo dopo l’incendio
Uno stagnaro che aveva riparato una grondaia si era dimenticato il cannello acceso sul tetto ed è scoppiato un tremendo incendio; un buttero di nome Giovanni Perna che stava pascolando il bestiame nelle vicinanze dette l’allarme e i pompieri ci misero due ore ad arrivare, per cui i danni furono ingentissimi. Fortunatamente il transetto non crollò preservando l’arco trionfale di Galla Placidia ( opera del V° secolo d..c. ) chiamato così perché Papa Leone Magno convinse l’Imperatrice a finanziare i mosaici.
Arco trionfale di Galla Placidia
Un’altra opera che si è salvata è il Ciborio di Arnolfo di Cambio, uno dei maggiori artisti del medioevo ( fine ‘200 ), in puro stile gotico, che ha realizzato anche quello della Chiesa di Santa Cecilia.
Al momento del disastroso incendio il Papa era Pio VII°, lo stesso che Napoleone portò prigioniero in Francia, e che era caduto il 6 luglio fratturandosi il femore e, già vecchio e malato, morì il 20 agosto e nessuno ebbe il coraggio di dirgli ciò che era successo. Sarà il suo successore Leone XII° a organizzare la ricostruzione e, con l’emanazione dell’Enciclica ” Ad plurimas “, di fatto inventò il ” crowdfunding “. I Vescovi di tutto il mondo erano chiamati a raccogliere il danaro per la ricostruzione e anche alcuni sovrani donarono qualcosa come, ad esempio, lo Zar Nicola I° che mandò due splendidi altari in malachite.
Altare in malachite dono dello Zar Nicola I°
La Basilica fu poi consacrata nuovamente il 10 settembre del 1854 da Pio IX° e il colonnato esterno fu completato solo nel 1874.
Ma i guai della Basilica non erano finiti…il 23 aprile 1891 vi fu un’esplosione nel vicino forte Portuense che mandò in frantumi le bellissime finestre colorate completamente rifatte nel 1830, e addirittura il re Fuad I° d’Egitto fornì l’alabastro di cui sono fatte le attuali.
Finestra in alabastro
Ultima curiosità: molti di voi avranno visitato la Basilica di San Paolo, sarete passati per il quadriportico antistante e sarete entrati in una Chiesa a cinque navate…bene la Basilica di San Pietro, prima di essere demolita e completamente ricostruita in 120 anni, era molto simile.
La Basilica di San Pietro prima della demolizione
Un’ultima immagine della navata laterale della Basilica di San Paolo che non conobbe Cristo ma portò il suo messaggio in tutto il Mediterraneo.