La tradizione narra che l'arcidiacono Lorenzo dirigeva le attività caritative nella diocesi di Roma, di cui beneficiavano oltre 1500 persone fra poveri, orfani, vedove e malati. Catturato durante la persecuzione voluta dall’Imperatore Valeriano (in carica dal 253 al 260 dc), gli promisero salva la vita se avesse consegnato i tesori della Chiesa.
Il 10 agosto del 258, Lorenzo si presentò alla testa di un folto corteo di cristiani dicendo: “Ecco questi sono i nostri tesori, sono tesori eterni, e non vengono mai meno, anzi crescono”. Questa azione ovviamente firmò la sua condanna a morte, ma l’intrepido coraggio di Lorenzo perdurò anche nel momento del martirio, tanto che urlò ai suoi carnefici “Giratemi, perché questo lato è già ben cotto”. Dopo essere stato girato aggiunse: “Adesso sono pronto per essere portato a tavola”.
La notte di San Lorenzo (10 agosto) è tradizionalmente associata al fenomeno delle stelle cadenti, considerate evocative dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato. In effetti in quei giorni l’atmosfera è attraversata dallo sciame meteorico delle Perseidi, piccole meteore particolarmente visibili nel sereno cielo estivo.
Intorno agli anni trenta del trecento, l’imperatore Costantino decise di commemorare la memoria del santo erigendo una basilica ai piedi della collina del Verano collegata attraverso un lungo corridoio ipogeo ad una cripta in cui era stato identificato il suo sepolcro.
Graticola di S Lorenzo |
La Basilica, così come la conosciamo oggi, è il risultato della fusione della basilica Costantiniana con quella del VI sec. costruita da Papa Pelagio direttamente sopra al sepolcro del martire. Danneggiate dal tempo, incuria, ed incendi, le due chiese vennero unite nel XIII sec. in un unico complesso architettonico dalla pianta estremamente complessa e disomogenea grazie all’intervento di Onorio III Savelli. Restaurata nuovamente nel XIX sc. da Virgilio Vespignani e Raffaello Cattaneo che inserirono la cappella funeraria di Pio IX nel nartece dell’antica basilica, così che potesse riposare affianco alle reliquie di S Lorenzo e del protomartire S Stefano.
Sopravvissuta miracolosamente al tempo e ai bombardamenti del 1943, la Basilica continua a mantenere il suo fascino medievale ricco di testimonianze che vanno dal IV al XIII sec dC. Per conoscere questa basilica e altri luoghi di culto cristiani vi invitiamo ad unirvi ai nostri corsi e visite guidate consultabili sul sito di Rome4u § Roma e Lazio x te.
Articolo curato da Anna Pitta e Valeria Scuderi dell'associazione Rome4u § Roma e Lazio x te, pubblicato il 20 febbraio 2015 da RomeToday
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