ARTICOLO E FOTO TRATTI DAL SITO I VIAGGI DI RAFFAELLA
Terme del Foro e Forica
Le Terme del Foro sono tra le terme più estese di Ostia (3200 m²).
Furono costruite nel II secolo d.C. dal prefetto pretorio M.Gavio Massimo , ma subirono modifiche e ristrutturazioni in fasi successive.
Anche se le terme sono state saccheggiate, si presume che le pareti avessero un rivestimento in marmo sino all'altezza di 3m e poi fossero intonacate.
I pavimenti erano ricoperti con mosaici a tessere bianche e nere e a disegni geometrici (tranne qualche eccezione).
Ma non mancano rivestimenti in marmo di fasi successive.
Nella parte rettangolare settentrionale delle terme vi erano le camere fredde, con volta a crociera, mentre le camere calde erano nella parte meridionale, dove potevano ricevere, tramite grandi finestroni, il massimo dei raggi solari durante le ore pomeridiane.
Due ingressi (su Via della Forica) immettevano in vestiboli e poi in quattro apodyteria (spogliatoi).
apodyterium |
frigidarium |
vasca meridionale del frigidarium |
Alla vasca settentrionale è stata aggiunta poi un'abside.
nicchie della vasca meridionale del frigidarium |
vasca absidata del frigidarium |
Sulla facciata meridionale, che si trovava su Via della Forica, vi erano botteghe, una scala e nell'angolo sud-ovest una forica (latrina), la più conosciuta e visitata dai turisti degli scavi di Ostia Antica.
forica pubblica del Caseggiato dei Triclini |
Sulle pareti vi sono allineati venti posti a sedere in marmo.
Vi era anche una vasca e porte girevoli che garantivano un po' la privacy.
forica pubblica del Caseggiato dei Triclini (infestata dalle erbacce!) |
sedili della forica pubblica del Caseggiato dei Triclini |
La cisterna che si trovava sul Foro della Statua Eroica, forniva acqua alla latrina e alle Terme del Foroche sorgono alle spalle.
La sala posta più a sud-ovest, l'heliocaminus, una sala dove ci si poteva esporsi al sole, aveva finestre aperte.
heliocaminus ottagonale |
sudatorium ovale x i bagni di vapore |
sedili di marmo del sudatorium |
Nel secondo tepidarium le colonne quadrate mostrano i fori per il fissaggio della finestra.
il primo tepidarium |
secondo tepidarium con colonne quadrate |
Alla vasca meridionale fu successivamente aggiunta un'abside con colonne.
calidarium con vasche |
calidarium |
vasca absidata del calidarium |
forno per il riscaldamento dell'aria |
corridoio di servizio ai praefurnia |
ipocausto |
tuboli per il riscaldamento delle pareti delle sale |
tuboli per il riscaldamento delle pareti delle sale |
Qui si trovavano anche un mulino ad acqua e una cisterna.
Una palestra trapezoidale si trovava a sud delle camere calde, con portico con pilastri in mattoni e colonne in marmo e granito aggiunte in una seconda fase.
Intorno alla palestra si aprivano delle botteghe e degli ambienti di servizio.
palestra delle Terme del Foro (vista dall'angolo sud-ovest) |
forica delle Terme del Foro |
Tempio interno alle Terme del Foro |
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A ovest delle Terme del Foro, estendendosi verso nord fino alle Logge dei Portici di Pio IX attraversando il Decumano Massimo, si trova il Foro, la piazza di forma rettangolare principale della città, il centro politico e religioso di Ostia.
Foro di Ostia (visto da nord) |
Inizialmente si costruì il Tempio di Roma e Augusto, quasi contemporaneamente alla Basilica e allaCuria, poi nel 125 d.C. Adriano fece costruire il Capitolium, al posto di un tempio più antico, fiancheggiato da due portici colonnati.
Foro di Ostia (visto da sud) |
resti di decorazioni architettoniche lungo il lato occidentale del Foro |
resti di decorazioni architettoniche lungo il lato occidentale del Foro |
resti del Tempio di Roma e Augusto |
Era adornato con dieci colonne ed elementi architettonici in marmo, i cui resti sono affissi a un muro moderno ad est del tempio.
muro moderno con i resti degli elementi architettonici che decoravano il Tempio di Roma e Augusto |
frammento di statua del Tempio di Roma e Augusto, forse una vittoria alata? |
Testa di Vittoria ? (dal Tempio di Roma e Augusto - Museo Ostiense) |
Sul lato sud-est del Foro vi è un portico costruito sotto il regno di Adriano.
Una parete in mattoni, con al centro una grande nicchia, era fronteggiata da una fila di colonne di granito.
portico del Foro |
I Lares Augusti erano divinità protettrici dell'imperatore.
Questo edificio, con all'interno sei nicchie rettangolari pavimentate in mosaico, fu costruito tra il I e il II secolo d.C. a spese dei sacerdoti del culto che era stato istituito nel 51 d.C.
C'è chi ha ipotizzato invece che fosse un ninfeo.
Sacello dei Lares Augusti |
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Sul lato sud-ovest del Foro si trovano i resti della Basilica, uno spazio coperto usato per esercitare la giustizia e per le transazioni economiche.
Basilica (vista dal Foro) |
File di colonne formavano navate.
La parte centrale era elevata rispetto al resto dell'edificio.
colonne delle navate della Basilica |
Della ricca decorazione rimangono qualche lastra marmorea del pavimento e parti di colonne.
pavimentazione in marmo della Basilica |
Basilica e Curia viste dal Capitolium |
Curia |
Probabilmente il muro perimetrale in laterizio era rivestito di lastre marmoree.
Salita una scala, che si trovava sul Decumano Massimo, si accedeva ad un vestibolo preceduto da sei colonne di granito tra pilastri con semicolonne.
Il vestibolo introduceva in una grande sala nella quale vi erano sulle pareti laterali tre nicchie rettangolari che contenevano statue.
Lungo queste pareti prendevano posto i decuriones, scegliendo il lato a seconda della loro votazione.
La parete di fondo era occupata da un podio sul quale si accomodavano i magistrati che presenziavano alle riunioni (duoviri).
La sala era fiancheggiata da due corridoi a cielo aperto.
ambienti della Curia |
iscrizione delle liste dei Seviri Augustales |
Nella parte settentrionale del Foro, si trovava il Capitolium, costruito nel 120 d.C. circa, e dedicato alle divinità della Triade Capitolina: Giove, Giunone e Minerva.
Capitolium e lato orientale del portico |
Capitolium |
Un fregio con teste di buoi e festoni decorava il vestibolo.
Le pareti della cella sono state costruite in mattoni rossi e bipedali gialli, che creano un effetto cromatico.
Ciò nonostante fu poi ricoperto di marmo, e se ne posso ancora vedere i fori di fissaggio.
parete esterna della cella del Capitolium con fori di fissaggio delle lastre di marmo ed effetto cromatico di mattoni rossi e bipedali gialli |
cornice del Capitolium |
nicchie e podio della cella del Capitolium |
La parete di fondo accoglieva un podio.
podio della parete di fondo del Capitolium |
Posto davanti al tempio vi era un altare in marmo con fregio di armi.
altare del Capitolium |
portico occidentale del Capitolium |
portico orientale del Capitolium |
Dietro alla Curia si trova il cosiddetto Caseggiato Dietro la Curia, costruito sotto Adriano.
Caseggiato Dietro la Curia (visto dal Capitolium) |
facciata con ingresso e botteghe del caseggiato su Via delle Case Repubblicane |
Accanto all'ingresso si trova una scala.
una bottega del caseggiato |
Nella parte orientale del cortile si trova un pozzo.
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Come ho detto, adiacente a questo caseggiato si trova il Tempio Rotondo.
Oggi non rimane molto di quel tempio molto grande, costruito alla fine del III secolo d.C., che aveva un grande piazzale d'accesso sul Decumano Massimo.
piazzale d'accesso del Tempio Rotondo |
Un piazzale, con nicchie sui lati est ed ovest e forse un porticato, andò a sostituire una precedente piazza colonnata e con pavimento in marmo.
Precedeva il tempio una larga scalinata di undici gradini, affiancata da due nicchie.
La scalinata portava ad un'anticamera rettangolare con fronte occupato da dieci colonne in marmo.
scalinata del Tempio Rotondo e resti del fronte colonnato |
cella rotonda del Tempio Rotondo |
cella rotonda del Tempio Rotondo (vista esternamente su Via del Tempio Rotondo) |
Tempio Rotondo (visto dall'angolo sud-ovest) |
Ve ne era un'altra anche ad est dell'ingresso.
scala a chiocciola intorno ad una colonna all'ingresso ovest della cella del Tempio Rotondo |
lato ovest dell'ingresso alla cella del Tempio Rotondo con scala a chiocciola |
E come il Pantheon questo tempio forse è stato dedicato a tutte le divinità romane, o forse agli imperatori divinizzati.
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Dietro la Basilica del Foro si trova la cosiddetta Domus del Tempio Rotondo, così chiamata per il fatto di essere posta ad est del tempio omonimo.
Questo caseggiato del III/IV secolo d.C. confina anche con l'area del Tempio di Roma e Augustoposto ad est.
Sicuramente era una casa di ricche persone o la sede di una gilda.
ingresso della Domus del Tempio Rotondo |
cortile della Domus del Tempio Rotondo |
Nel centro del cortile (con pavimento e parte inferiore delle pareti in marmo), vi è una vasca decorativa in marmo con quattro nicchie.
Due colonne separano il cortile da una sala pavimentata con marmi policromi, raggiungibile salendo pochi gradini.
Le stanze poste sul lato ovest erano riscaldate e l'ultima stanza a nord era una cucina.
sistema di riscaldamento in una stanza occidentale della Domus del Tempio Rotondo |
forno per il riscaldamento della Domus del Tempio Rotondo |
A nord del corridoio occidentale del portico vi era un pozzo.
pozzo del corridoio occidentale |
stanza con panca in muratura e nicchia per il culto del lato orientale della domus |
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Incrocia il Decumano Massimo sulla destra la Via del Larario.
Caseggiato del Larario |
Sui lati sud e ovest del caseggiato si aprivano sulla strada delle botteghe.
Un vestibolo dalla strada immetteva in un cortile quadrangolare, circondato da altre botteghe.
vestibolo del Caseggiato del Larario |
cortile del Caseggiato del Larario |
Nel cortile è posta, sul muro di separazione di due botteghe, una nicchia policroma interpretata comelarario, una sorta di santuario per i Lares Familiares, ovvero gli dei protettori della casa, da cui l'edificio prende il nome.
nicchia per il culto dei Lari nel cortile del Caseggiato del Larario |
A nord del Caseggiato del Larario si trova un edificio che, per le sue caratteristiche (pavimento in basalto di alcuni ambienti e un forno), si riconosce essere stato un panificio.
Su Via del Larario (lato sud-occidentale dell'edificio), si trova una scala con gradini di travertino appartenente all'edificio.
scala dell'edificio commerciale posto sul lato occidentale di Via del Larario |
botteghe sul lato occidentale di Via del Larario |
Tornando sul Decumano Massimo, ma sul suo lato opposto, è rimasto da menzionare l'edificio ad ovest del Tempio Rotondo.
Tra il Tempio Rotondo e questo edificio vi passa il Vico del Pino, una strada privata chiusa a nord e sud, dove vi erano tre bacini e veniva forse usata dai restiones (produttori di corde).
bacino lungo il Vico del Pino |
A sud del laboratorio vi era il Tempio Collegiale della gilda dei lavoratori del laboratorio (corpus stuppatorum).
Essi erano presenti tra le gilde delle statio del Piazzale delle Corporazioni insieme alla gilda dei cordai.
La costruzione del tempio non fu mai portata a termine.
La parte occidentale del caseggiato, che s'affaccia su Via del Pomerio, è occupata da una fila di botteghe del I secolo a.C., un tempo fronteggiate da un portico con colonne di travertino.
Tra di esse vi erano anche due "bar". Quello nella zona centrale conserva un affresco che raffigura forse una vittoria e una maschera alata .
Dal lato opposto del Decumano Massimo si trova il Foro della Statua Eroica.
Foro della Statua Eroica |
Questo foro era inizialmente occupato da terme di epoca adrianea.
Risale al IV secolo d.C. e si trova in posizione elevata rispetto alla strada.
Foro della Statua Eroica |
Circondato da portici su tre lati, su quello nord presenta pilastri in mattoni, mentre su quello occidentale e orientale colonne.
La statua seminuda che troneggia nella piazza, mancante di testa e ritrovata in molti pezzi, è adrianea (o forse rappresenta Adriano stesso).
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Sullo stesso lato della strada segue il Caseggiato dei Triclini.
Fu costruito nel 120 d.C. circa, ed era la sede della corporazione dei fabri tignarii, ovvero dei costruttori.
Caseggiato dei Triclini |
La conferma che il caseggiato fosse la sede di questa gilda, viene dal ritrovamento della base di una statua con dedica a Settimio Severo, con un'iscrizione che porta l'elenco dei nomi dei 350 membri della corporazione.
base di statua con iscrizione dei nomi dei 350 membri della gilda |
base di statua con iscrizione dei nomi dei 350 membri della gilda |
Sul Decumano Massimo si apre un ingresso verso un vestibolo, affiancato da due botteghe, e anche una scala con accanto una stanza con spessi stipiti in travertino.
scala e spessi stipiti d'ingresso ad una stanza attigua, sul lato nord del Caseggiato dei Triclini |
Entrando nell'edificio ci si trova in un cortile con mosaico bianco e porticato con colonne di marmo e pilastri in mattoni.
cortile del Caseggiato dei Triclini |
Quattro stanze sul lato orientale del cortile contengono triclini in muratura per banchetti sociali, che hanno dato il nome al caseggiato.
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il Macellum, affacciato sul Decumano massimo si muove in direzione di Porta Laurentina
costruito tra il I e il II secolo d.C. e frequentato fino al V secolo d.C.
Macellum |
cunetta in cui scorreva l'acqua |
vasca centrale del Macellum |
Le merci erano esposte probabilmente sull'alto podio con sei colonne di marmo con capitelli corinzi della parete di fondo.
Questo podio era un tempo coperto da un tetto.
podio colonnato del Macellum |
accesso alla camera sotto il podio del Macellum |
accesso alla camera sotto il podio del Macellum |
Verticalmente su di una colonna del podio (riusata poi nel Ninfeo del Bivio di Castrum), si legge il graffito cristiano:
"LEGE ET INTELLEGE MUTU LOQUI AD MACELLU(M)"
"Leggi e sappi che un uomo muto ha ripreso la parola nel mercato".Forse si allude ad un miracolo.
colonna con graffito |
colonne all'ingresso del Macellum sul Decumano Massimo |
Tabernae dei Pescivendoli.
Tabernae dei Pescivendoli |
Posto all'incrocio con più vie, nel portico settentrionale del Macellum, attirava i clienti di un tempo e oggi i turisti, che possono vedere ancora ben conservati i banconi di vendita e le vasche per i pesci.
Tabernae dei Pescivendoli (taberna occidentale) |
Taberna dei Pescivendoli orientale |
vasca per i pesci della Taberna dei Pescivendoli orientale |
tavolo della Taberna dei Pescivendoli orientale |
La scritta apotropaica "INBIDE CALCO TE" ("Invidioso ti calpesto"), è posta sopra e sotto la figura del delfino.
mosaico con delfino e polpo e scritta apotropaica della Taberna dei Pescivendoli orientale |
Accanto alle Tabernae dei Pescivendoli si trova un'insula di epoca adrianea, con botteghe che affacciano sul Decumano Massimo e sul Vicolo del Dioniso, un vicolo lastricato chiuso che l'attraversa centralmente da nord verso sud.
resti dell'insula adrianea |
Il Cortile di Dioniso ha preso il posto del peristilio e dell'atrio di una domus repubblicana del I secolo a.C., di cui si conservano colonne in travertino e in mattone nel lato sud e nord del cortile.
colonne in travertino del peristilio della domus repubblicana |
resti del pavimento in marmi policromi di una stanza vicino all'atrio della domus repubblicana |
fontana del Cortile del Dioniso |
Sul lato nord-orientale del cortile vi è il Caseggiato del Dioniso, costruito nel II secolo d.C. e composto da quattro stanze (coperte da tettoia).
Caseggiato del Dioniso |
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Sul lato nord-occidentale del Cortile del Dioniso s'istallò nel III secolo d.C. l'Insula dell'Aquila.
resti di una sala dell'Insula dell'Aquila (sotto il telo un mosaico con testa di Medusa) |
L'aquila è contornata da animali selvatici che attaccano cervi e figure che forse rappresentano le stagioni (mosaico non visibile).
Le pareti di questo cubiculum sono affrescate a finto marmo (III/IV secolo d.C.).
pareti affrescate a finto marmo di un cubiculum dell'Insula dell'Aquila |
dipinti a cerchi delle pareti di un cubiculum dell'Insula dell'Aquila |
Sempre continuando il cammino lungo il Decumano Massimo, l'area seguente è occupata dalle Terme delle Sei Colonne, con botteghe di epoca traianea che fronteggiano la strada.
Una di queste botteghe era un "bar", vicino al quale vi era una latrina.
cortile delle Terme delle Sei Colonne (visto da nord) |
latrina delle Terme delle Sei Colonne |
vasca del frigidarium dell Terme delle Sei Colonne |
strutture di riscaldamento nel muro del calidarium |
forno di alimenazione del riscaldamento per il calidarium delle Terme delle Sei Colonne |
corridoio di servizio al calidarium delle Terme delle Sei Colonne |
noria vista da est |
A sud delle Terme delle Sei Colonne, si trova una piccola insula, un edificio ad uso commerciale il cui ingresso avveniva da sud tramite un arco in mattoni di epoca adrianea, appartenuto ad un altro edificio.
L'edificio aveva anche un'apertura sul lato est con il Cortile del Dioniso.
ambiente dell'insula |
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Nella sala sud-orientale venne istallato nel I secolo d.C. il Mitreo delle Sette Porte.
Mitreo delle Sette Porte |
Davanti vi è un altare in muratura intonacato di bianco.
I podia vennero ricoperti da mosaico.
Nella parte verticale di questi, a metà del mitreo, vi erano due nicchie con piccolo altare di marmo.
In una di queste nicchie è stato trovato un vaso in terracotta contenente ossa di coniglio e di pollo.
Nel pavimento del mitreo vi è un vaso in terracotta affiancato da lastre quadrate di marmo perforate da una fistula in piombo.
Sopra i podia le pareti sono affrescate con un giardino, mentre la parete dietro l'altare è dipinta in blu con macchie rosse.
Sul mosaico in bianco e nero del pavimento tra i podia è rappresentato un cancello centrale con colonne che sostengono un arco con merli e pinnacoli, e dl quale pende un oscillum.
le "sette porte" del mosaico del Mitreo delle Sette Porte |
Le sette porte rappresentano le sette sfere planetarie attraverso cui passavano le anime degli iniziati al culto di Mitra.
Sempre sul pavimento a mosaico sono stati raffigurati i pianeti Giove e Saturno, un cratere, unserpente che esce da una roccia, e un uccello con un fulmine.
Nella nicchia sarà stato rappresentato il Sole.
Lungo i podia sono invece raffigurati quattro pianeti: Mercurio, Marte, Venere Anadiomene e laLuna.Motivi floreali sono rappresentati sia sul lato verticale che su quello orizzontale dei podia.
rappresentazione di Venere Anadiomene sul mosaico del podium |
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A sud dell'insula con il Mitreo delle Sette Porte vi è un altro caseggiato scavato solo in parte.
ingresso nord del caseggiato |
Nella zona occidentale dell'edificio si trovano due sale identiche, divise da una scala, con una fila di pilastri centrali in mattoni che avranno sostenuto il soffitto.
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esedra d'ingresso della Schola del Traiano |
L'edificio, costruito durante il regno di Antonino Pio (II secolo d.C.), fu costruito nello spazio precedentemente occupato da due domus: la Domus dei Bucrani (I secolo a.C.) e la Domus del Peristilio (I/II secolo d.C.).
accesso al peristilio della Schola del Traiano |
Le due sale più grandi presentano una prima zona rettangolare separata con due colonne dalla zona posteriore con abside e stanza di fondo.
Altre due stanze che affiancano il vestibolo avevano pavimenti riscaldati.
Erano qui presenti anche scale che conducevano al primo piano o alle cantine.
Nell'ambiente sotto ad una camera orientale di questa zona è stata trovata la statua di Traiano che ha dato il nome all'edificio.
Traiano loricato (dalla Schola del Traiano - Museo Ostiense) |
Il peristilio (19,50X36m) era circondato in origine da un portico con colonne in mattoni intonacati e basi e capitelli in marmo.
zona centrale del peristilio con vasca con nicchie semicircolari |
colonne in mattoni intonacate del peristilio della Schola del Traiano |
Le stanze della zona sud furono aggiunte nel III secolo d.C. facendo sparire parte del peristilio.
ambienti della zona meridionale della Schola del Traiano |
Sul fondo della sala c'è una una nicchia semicircolare.
la sala da pranzo della Schola del Traiano |
La sala è affiancata da camere più piccole, da una scala e da una latrina a quattro posti.
latrina a quattro posti della Schola del Traiano |
Le pareti erano rivestite in marmo o in gesso che imitava con le pitture il marmo.
Nel lato orientale del cortile è stato ricostruito un tratto del peristilio pavimentato con mosaico geometrico a piccole tessere della domus del I secolo a.C.
peristilio della domus del I secolo a.C. |
pavimento a mosaico del portico della domus del I secolo a.C. |
Lottatori (dalla Schola del Traiano - Museo Ostiense) |
DOMUS DEL DECUMANO o di Marte
ingresso della Domus del Decumano
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La costruzione accanto alla Domus di Marte è chiamata la Domus del Decumano.
Questa domus si è istallata nel IV secolo d.C. in negozi con retrobottega costruiti nel III secolo d.C. e aventi un portico antistante.
L'ingresso della domus avviene attraverso un'apertura dell'ex portico.
Nel portico vi è un sarcofago con foro, usato come vasca o fontana.
sarcofago/fontana della Domus del Decumano |
Un corridoio, che passa attraverso gli ex negozi e le loro retrobotteghe, conduce ad una sala dove vi è un bacino ricoperto in marmo.
ambiente della Domus del Decumano |
bacino della Domus del Decumano |
Da questa sala, tramite tre gradini, si accede ad un'altra sala rivestita in marmo e preceduta da due colonne.
sala con colonne d'ingresso della Domus del Decumano |
una colonna è quasi totalmente nascosta dalla vegetazione! |
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Accanto alla Domus del Decumano si trova il Tempio dei Fabri Navales.
ingresso al Tempio dei Fabri Navales |
Tempio dei Fabri Navales |
Sono stati qui trovati un'iscrizione con dedica al patrono della corporazione dei carpentieri navali P.Martius Philippus e un mosaico con nave, che hanno fatto pensare alla gilda dei fabri navales.
iscrizione dedicata a P.Martius Philippus |
Il tempio dei carpentieri navali (la cui sede sociale era probabilmente nell'antistante Schola di Traiano), fu costruito durante i regni di Marco Aurelio e di Commodo sopra una fullonica (tintoria) che era composta da due cortili (uno dietro e l'altro sotto il tempio), circondati da camere.
L'edificio del tempio si raggiungeva tramite un corridoio tra due negozi.
cortile del Tempio dei Fabri Navales (visto dal podio del tempio) |
Precede il tempio un cortile porticato con pilastri in mattoni.
Il lato del portico più prossimo all'ingresso è più ampio e per questo ha due pilastri aggiuntivi.
cortile del Tempio dei Fabri Navales (visto dall'ingresso) |
Nel cortile vi era un bacino rettangolare.
Il tempio si ergeva su di un alto podio e si raggiungeva tramite una scala in marmo.
scala d'accesso al Tempio dei Fabri Navales |
Dietro il tempio vi era una zona affiancata da portici (forse per le riunioni)
camera sotto il podio del tempio |
Sono stati trovati nel cortile 47 colonne, 20 basi e molti capitelli non finiti, di marmo greco.
colonne depositate nel cortile del Tempio dei Fabri Navales |
basi e colonne depositate nel cortile del Tempio dei Fabri Navales |
basi e colonne depositate nel cortile del Tempio dei Fabri Navales |
Alcune colonne hanno inciso il nome di C.Ceionius Rufus Volusianus Lampadius, prefetto dell'Urbe o suo nipote, prefetto del pretorio.
Volusianus forse ha abitato nella Domus dei Dioscuri e aveva tra i suoi progetti la costruzione dellaBasilica Cristiana adiacente a questo tempio.
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L'edificio che segue è la Basilica Cristiana.
Basilica Cristiana |
E' il più grande edificio cristiano che si sia conservato dentro le mura di Ostia.
Venne costruito su e in alcune strutture di età traianea: una fila di botteghe, una strada che collegavaVia della Foce con il Decumano Massimo, alcuni ambienti delle cosiddette e adiacenti Terme della Basilica Cristiana, un piccolo caseggiato con cortile.
L'edificio lungo e stretto costruito nel IV secolo d.C., è composto da due navate absidate separate da colonne.
colonne che dividono le due navate della Basilica Cristiana |
Un vestibolo conduce alla navata principale, affiancata a nord-est da tre cappelle, ambienti che facevano parte delle terme adiacenti.
le tre cappelle della Basilica Cristiana |
Ogni camera è preceduta da due colonne e da una soglia in travertino.
una cappella |
una cappella |
una cappella |
Sopra una colonna della cappella più vicina all'abside, si può ancora leggere il nome VOLVSIANI V C (vedere in proposito la descrizione delle colonne conservate el Tempio dei Fabri Navales).
colonna con la scritta VOLVSIANI V C |
La zona absidata della navata principale è ad un livello più basso ed ha due nicchie semicircolari per statue.
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Continuando il cammino sul Decumano Massimo, dopo la Schola del Traiano si trova il Caseggiato delle Taberne Finestrate.
Questo edificio è composto sia da botteghe che s'affacciano sul Decumano Massimo sia da altre che affiancano una strada lastricata interna, l'Angiporto delle Taberne Finestrate, che da nord a sud divide il caseggiato in tue parti.
Angiporto affiancato da taberne (visto da sud) |
taberne con vetrine (poi tamponate) |
Una sala nella zona sud-occidentale ha una doppia fila di pilastri in mattoni per reggere probabilmente un soffitto pesante.
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Vico Cieco visto dal Decumano Massimo |
corridoio che divide le due ali del Caseggiato a botteghe (visto da sud) |
fronte sul Decumano Massimo del Caseggiato a botteghe e resti di un portico |
dolia infossati di una bottega |
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La cosiddetta Domus Fulminata fu costruita nel I secolo d.C. e rimaneggiata nel II e nel III secolo d.C.
Si pensava inizialmente che fosse una domus, ma poi si è creduto che appartenesse ad una gilda legata al vicino Santuario della Bona Dea o un edificio collegato al culto degli antenati, vista la vicinanza ad un Monumento funerario.
ingresso alla Casa Fulminata |
Il suo ingresso dal Decumano Massimo presenta due colonne affiancate da una scala con gradini in travertino.
In facciata vi sono sei botteghe, due delle quali sono "bar".
uno dei due "bar" lungo la facciata della Casa Fulminata |
Superato il corridoio d'ingresso si entrava in un cortile porticato.
cortile porticato della Casa Fulminata |
Sul lato nord del cortile vi erano quattro sale interconnesse tra loro e con alto soffitto.
La zona meridionale del cortile era composta da ambienti con decorazioni di mosaici e pitture alludenti all'amore e alla seduzione.
Il cortile porticato presenta colonne in mattoni, singole, binate, o triple (adattamenti strutturali), sulle quali poggiava il tetto del portico.
Nella parte centrale del cortile vi era ad est una vasca d'acqua rettagolare con il bordo in mosaico formato da tessere blu, verdi, gialle rosse.
vasca rettangolare e biclini del cortile della Casa Fulminata |
Vi era anche una vera di pozzo in marmo che divenne poi solo decorativa.
cortile e pozzo (angolo a destra) |
Venne in un momento successivo aggiunta una seconda vasca rettangolare nell'angolo nord-est.
Nella parte sud-occidentale del cortile vi è una piccola costruzione in muratura, il luogo in cui di giorno un fulmine aveva colpito la casa, e che ritualmente era stato qui sepolto insieme agli oggetti che aveva colpito e rotto.
monumento sul luogo in cui cadde il fulmine |
Sulla struttura che ha dato nome alla casa, si è trovata la targa con le lettere FDC = F(ulgur) D(ium) C(onditum).
scritta FDC sul monumento nel luogo in cui cadde il fulmine |
La parte occidentale del cortile è occupata da un biclinium in muratura.
Vi trovavano posto anche un'edicola su podio con nicchia affiancata da colonnine in mattoni (della quale rimangono pochi resti), e una base in mattoni sulla quale vi era forse un altare.
edicola e base per altare del cortile della Casa Fulminata |
La Casa della Domus Fulminata era un appartamento connesso sia fisicamente che funzionalmente alla Domus Fulminata.
Era, secondo le ipotesi, il luogo dove si consumavano i pasti per il defunto (refrigerium), e dove probabilmente viveva il guardiano del monumento funerario adiacente.
latrina della Casa della Domus Fulminata |
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Sul Decumano Massimo s'affaccia poi un Monumento Funerario.
Monumento Funerario lungo il Decumano Massimo |
Non si conosce con certezza il nome del personaggio per il quale è stato costruito, ma la presenza decorativa di un rostro in marmo di Carrara, fa presumere che l'uomo avesse partecipato ad una guerra navale.
Forse il personaggio in questione fu Publio Lucilio Gamala che fornì alla cittadina i soldi necessari per una guerra navale contro Sesto Pompeo nel 38/36 a.C.
Il monumento fu costruito proabilmente nel 30/20 a.C. e ciò spiega il livello più basso rispetto alDecumano Massimo.
Una base rettangolare in tufo e travertino avrà sorretto una costruzione cilindrica rivestita in marmo.
La base presenta sul fronte un'esendra rettangolare centrale affiancata da due esedre semicircolari più piccole con panche.
Le panche dell'esedra centrale sono sorrette da delfini.
decorazione con tre spade e testa di leone del Monumento Funerario |
Oltre al rostro con prua di nave già citato, tra i frammenti delle decorazioni ritrovate ve ne è un'altro con tre spade e una testa di leone.
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Porta Marina |
Dopo aver varcato quel che resta dell'antica Porta Marina ci si trova davanti ad un caseggiato adrianeo.
caseggiato adrianeo |
Il lato meridionale del Decumano Massimo è ora costeggiato per 120m dal Portico e dal Caseggiato della Fontana a Lucerna.
Portico e Caseggiato della Fontana a Lucerna |
fontana a lucerna |
fontana a lucerna vista dal portico |
Il grande edificio dietro il portico, adibito nel piano terra a botteghe con stanze sul retro, e al primo piano ad abitazioni, fu costruito nel 125 d.C.
Tre erano i "bar" posti sotto i portici.
Giulia Domna (dal Portico della Fontana a Lucerna - Museo Ostiense) |
Al termine del Portico della Fontana a Lucerna si è giunti a Porta Marina, la porta della città che dava sul litorale marino.
Porta Marina vista da fuori delle mura sillane |
La Porta Marina, facente parte della cinta muraria di epoca sillana, era stata costruita in opera quadrae aveva torri sporgenti.
conci in tufo e basoli di Porta Marina |
E' questo il caso della Caupona di Alexander e Helix.
Caupona di Alexander e Helix |
interno della Caupona di Alexander e Helix |
scritta "ALEXANDER HELIX" sul pavimento della caupona e vasca-fontana |
Venere e amorino |
danzatori grotteschi con bastoni e fallo |
bancone con doppio lavabo, stufa e scaffale della caupona |
scaffale a tre gradini |
stufa |
doppio lavabo con foro di scolo |
vasca-fontana |
foro di scolo della vasca-fontana |
possibile santuario della caupona |
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Il piazzale che si trova subito fuori Porta Marina costituiva il Foro di Porta Marina.
ingresso tramite colonne al Foro di Porta Marina (a sinistra) e al Santuario della Bona Dea (a destra) |
La parete di fondo presenta una stanza con abside.
stanza con abside (coperta dalla vegetazione) |
Nella piazza vi è anche una struttura in muratura, forse un altare.
sopra al possibile altare del Foro di Porta Marina è cresciuto un albero! |
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A fianco del Foro di Porta Marina sorgeva il Santuario della Bona Dea.
Santuario della Bona Dea |
ingresso al santuario |
cella del Tempio del Santuario della Bona Dea e basi delle colonne del pronao |
basi delle colonne del pronao del tempio e iscrizione dedicatoria |
In una fase successiva vennero separati dal Santuario alcuni ambienti a fianco alla cella del tempio.
ambienti vicini alla cella del tempio |
I frammenti di una di queste sono stati posti sul muro perimetrale, le altre lastre marmoree sono state invece riutilizzate in atre parti della città.
ninfeo |
A questo punto del percorso verso il mare lungo il Decumano Massimo, bisogna fare una deviazione verso sinistra su Via di Cartilius Poblicola, per esplorare quella zona dove sorgono altri edifici interessanti di Ostia Antica.
All'angolo tra queste due strade si trova la cosiddetta Loggia di Cartilius Poblicola, una piazza con copertura sorretta da file di pilastri in mattoni, che prende il nome dall'adiacente tomba di epoca repubblicana (questa zona era un tempo situata fuori dalle mura e quindi in essa si potevano costruire i sepolcri).
Loggia di Cartilius Poblicola e Tomba di Cartilius Poblicola (sul fondo) |
Loggia di Cartilius Poblicola |
Monumento Sepolcrale di Cartilius Poblicola |
corpo centrale del Monumento Sepolcrale di Cartilius Poblicola |
fronte del Monumento Sepolcrale di Cartilius Poblicola |
I sedici fasci di canne raffigurati sui lati della scritta simboleggiano il numero di volte che Cartilius Poblicola è stato nominato sindaco, due fasci per ogni elezione.
fregio del Monumento Sepolcrale di Cartilius Poblicola |
Il coronamento finale del monumento sul fianco sud era decorato con un rostro di nave.
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Sulla sinistra della via si costeggia un edificio con botteghe di epoca adrianea, preceduto da un portico in mattoni.
Procedendo oltre, all'angolo tra Via di Cartilius Poblicola e Via della Marciana, vi è un caseggiato con negozi che si affacciano su entrambe le strade.
A questo edificio appartengono le piccole terme in fase di scavo.
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Si giunge quindi alle Terme di Porta Marina o Terme della Marciana.
Terme di Porta Marina |
Queste Terme, che si trovavano a poche decine di metri dal mare lungo la Via Severiana, furono edificate nel II secolo d.C. sotto Traiano, forse dalla famiglia imperiale.
Il ritrovamento della testa di Marciana, sorella di Traiano, ha dato il secondo nome a questo impianto termale, che fu restaurato nel VI secolo d.C. ed stato usato almeno fino a quell'epoca.
testa di Marciana (dalle Terme di Marciana - Museo Ostiense) |
palestra delle Terme della Marciana |
mosaico geometrico di un ambiente delle terme |
mosaico nell'apodytherium con due pugili e un giudice in primo piano |
mosaico nell' apodytherium con discobolo e trombettiere (con corona e strumento vinti in una gara musicale) |
mosaico nell'apodytherium con lottatori |
mosaico nell'apodytherium con atleta con strigile |
mosaico nell'apodytherium con atleta con pesi (usati per il salto in lungo o per allenarsi) |
mosaico nell'apodytherium con pugile, giudice ed erma |
mosaico nell'apodytherium con atleta con due strigili e un vaso per l'olio |
frigidarium visto da sud |
mosaico policromo a tessere grosse del frigidarium |
una vasca del frigidarium |
piscina absidata del frgidarium e pilastri che reggevano la volta |
resti dei pilastri e della volta del frigidarium |
ambiente orientale delle terme |
mosaico con soggetti ittici di un ambiente orientale delle terme |
zona meridionale delle terme con camere riscaldate (l'abside appartiene ad un tepidarium) |
piccolo impianto termale a sud delle Terme di Porta Marina |
Percorrendo dalle Terme di Porta Marina quel che resta della Via Severiana, si giunge a visitare laSinagoga.
Sinagoga |
Sinagoga (vista da est) |
Sinagoga (vista da nord) |
La Sinagoga è orientata verso Gerusalemme (est-sud-est).
Si accedeva dalla Via Severiana tramite un portico con due gradini che scendevano nel corridoio, dove vi era un pozzo.
ingresso sulla Via Severiana e corridoio con pozzo |
ingresso e corridoio con pozzo |
ambienti che si aprivano sul corridoio |
mosaico di un ambiente della Sinagoga |
nartece e ambiente di passaggio con colonne |
ambiente di passaggio con colonne |
grande aula della Sinagoga |
lato curvo della grande aula della Sinagoga |
parete della grande aula |
pavimento in marmo della grande aula |
nodo di Salomone rappresentato nel pavimento della grande aula della Sinagoga |
podio della grande aula della Sinagoga |
Davanti alla parete arrotondata vi era un podio (bema otevah),sul quale venivano letti i rotoli della Legge (laTorah, i primi cinque libri del Vecchio Testamento).
Nella grande aula era presente un'edicola absidata con due colonnine che sorreggevano mensole riproducenti candelabri a sette braccia (menorah), il corno di montone (shofar), il cedro (etrog) e un fascio formato da tre specie vegetali (lulav).
edicola per custodire la Torah |
interno dell'edicola |
La fronte del podio dell'edicola era ricoperta in opus sectile.
I capitelli delle colonnine sono del II secolo d.C., mentre l'edicola fu costruita tra il III e il IV secolo d.C.
In questa edicola era posto l'armadio che custodita la Torah.
Nella parte meridionale dell'edificio vi era un grande ambiente con panchine che correvano lungo due delle sue pareti, usato probabilmente per le riunioni.
Vi erano anche ambienti funzionali: una cucina con tavolo e forno, dove si preparava il pane azzimo.
Sopra e nel pavimento a mosaico bianco e nero della cucina vi erano anfore dove venivano conservati l'olio e il vino.
ambienti funzionali della Sinagoga |
cucina |
forno della cucina |
Ad ovest della Sinagoga si trova un piccolo Ninfeo del II secolo d.C.
ingresso del ninfeo |
ninfeo |
vestibolo del ninfeo |
ambiente con scale del ninfeo |
ninfeo |
Tornando indietro verso il Decumano Massimo, dall'altro lato della Via Severiana rispetto allaSinagoga, si trovano le cosiddette Terme di Musiciolus.
Terme di Musiciosus |
I suoi mosaici sono del IV secolo d.C.
Dalla hall d'ingresso decorata con due colonne si passava al frigidarium con due vasche e con mosaici, uno in bianco e nero e uno policromo con pesci ed eroti a cavallo di delfini.
camere riscaldate viste dalla Via Severiana |
Il mosaico della stanza centrale rappresentava in cornici quattro atleti e un giudice, con i nomi ai lati della testa.
Gli atleti si chiamavano Faustus ("il fortunato"), Ursus ("l'orso"), Luxsurus ("il voluttuoso") ePascentius.
Il giudice si chiamava Musiciolus ("l'armonioso").
In altre cornici erano raffigurati pesi per il salto in lungo, palme della vittoria, strigili, contenitori per l'olio...
Questo mosaico è stato rubato dopo gli scavi!
Via Severiana |