L’800 è stato un secolo di grandi cambiamenti per Roma, e Ettore Roesler Franz è stato colui che ha fermato lo spirito di quel periodo oltre che le immagini più significative. Lo si può paragonare ad un Gioacchino Belli della pittura, il quale, con i suoi numerosissimi dipinti, ha reso noto in tutto il mondo l’anima romana, che traspare in tutta la sua bellezza dalle sue tele.
Ettore Roesler Franz nasce a Roma nel 1845 da una famiglia italiana, anche se in realtà il cognome non nasconde le origini tedesche del pittore. La famiglia fondò uno dei più importanti hotel della capitale, l’Allemagne, dove durante il periodo di attività vennero ospitati personaggi del calibro di Goethe, Stendhal e Wagner.
La sua carriera artistica iniziò intorno ai diciotto anni, quando frequentò l’accademia di San Luca. Il suo talento indiscutibile lo portò ad aprirsi uno studio tutto suo già in giovane età, per passare poi al più famoso studio in piazza San Claudio. All’ingresso figurava la scritta “La sincerità fa grande l’artista”. Da qui in poi Ettore Roesler Franz comincia a girare per Roma con pennelli e cavalletto sotto braccio. Scruta gli angoli più inaspettati, le piazze tralasciate e quelle della mondanità, porgendo lo sguardo anche verso gli scorci più umili della città. Questo lavoro acquisisce una importanza maggiore poiché quella che documenta il pittore romano è l’ultima fase di una Roma che verrà rasa al suolo di li a poco, per essere ricostruita dagli immobiliari piemontesi.
E’ in quest’ottica che si inserisce la sua opera di maggiore importanza, “Roma Sparita”, una collezione di 120 acquerelli dedicati alla città eterna in tutta la sua bellezza disinvolta e naturale. “Roma pittoresca/memorie di un’era che passa”, anche in questo modo veniva chiamata la raccolta, oggi in parte in mostra al museo di Roma in Trastevere. E’ grazie a quest’opera che ricevette gli apprezzamenti di molti intellettuali dell’epoca e tra loro figurava Ferdinand Gregorovius, un famoso storico tedesco molto legato alla città di Roma.
Ettore Roesler Franz successivamente ricevette numerosi riconoscimenti, fino alla sua morte nel 1907, avvenuta nella sua abitazione-studio di piazza San Claudio. Il grande merito del pittore è quello di mostrarci una Roma che ormai non esiste più e che altrimenti non avremmo potuto immaginare. Ci ha inoltre facilitato la comprensione della situazione prima degli sventramenti avvenuti in maniera massiva lungo il Tevere, basti pensare alla demolizione totale del vecchio Ghetto di Roma, del quale grazie al suo lavoro manteniamo viva memoria. Per non parlare del porto di Ripetta, quello di Ripa Grande, la Spina di Borgo davanti San Pietro (sventrato successivamente durante il fascismo) e piazza Venezia, Teatro Marcello, la casa di Giulio Romano, la via Alessandrina, insomma sono molteplici i posti scomparsi di questa Roma che è dovuta diventare Capitale troppo in fretta, e che è stata violentata troppo spesso.
Articolo di LORENZO PICA
pubblicato il 15/9/2013 su freemaninrealworld.altervista
Per visionare tutti glia acquarelli di Ettore Roesler Franz
https://www.ettoreroeslerfranz.com/
Per info re Museo di Roma in Trastevere
http://www.museodiromaintrastevere.it/mostre_ed_eventi/mostre/gli_acquerelli_di_ettore_roesler_franz