-La Cappella Sistina, prende il nome da papa Sisto IV, che ne ordinò il restauro tra il 1475 e il 1481.-La cappella prima del restauro di papa Sisto IV era nota come Cappella Magna, per le sue grandi dimensioni, le stesse dimensioni del Tempio di Salomone com’è descritto nell’Antico Testamento (41m x 14m) ed è alta 21m-Sisto IV dedicò la nuova cappella restaurata tra il 1475 e il 1481 alla Santissima Maria Assunta in cielo.-La cappella è sede del conclave, la riunione in cui i cardinali elettori del Collegio Cardinalizio, eleggono un nuovo papa.-Una volta eletto, il papa viene condotto nella Camera lacrimatoria, una piccola cappella posta a sinistra dell’altare maggiore, decorato dal Giudizio Universale. La camera lacrimatoria, è chiamata così perché il nuovo papa in genere scoppia in lacrime per l’emozione della nomina.-Il primo papa eletto nella Cappella Sistina fu Leone X nel 1513, poi nel 1623 Urbano VIII, quindi dodici papi fino al 1775, e infine tutti i pontefici dal 1878 a oggi.-Per decorare la cappella furono chiamati a Roma i maggiori pittori del XV secolo: Perugino, Botticelli, Signorelli, Cosimo Rosselli, Ghirlandaio e Bartolomeo della Gatta. Fra gli aiuti vanno ricordati un giovane Pinturicchio, e un ancor più giovane Filippino Lippi.-Per dare unità all'intero ciclo pittorico, tutti gli autori si attennero alle convenzioni dettate dal Perugino, che ne era il capo cantiere.Tali convenzioni prevedevano: l'uso di una stessa scala dimensionale e struttura ritmica, una simile rappresentazione paesaggistica, oltre che la stessa gamma cromatica, ove prevalgono il rosso, blu, giallo, verde, e una profusione di rifiniture in oro, che facevano risplendere le pitture con i bagliori delle torce e delle candele.-La decorazione pittorica venne avviata, nella parete dietro l'altare (quella oggi del Giudizio), dal Perugino, che dipinse la Vergine Assunta.
-La volta fu decorata da un cielo stellato di Piermatteo d'Amelia.
-Il ciclo pittorico delle storie bibliche dipinte sotto le finestre, fu suddiviso in tre epoche storiche: prima e dopo la consegna della legge a Mosè e l'avvento di Cristo.
-Sulle pareti sono rappresentate: sulla sinistra, guardando il Giudizio, le scene tratte dall’Antico Testamento, con le Storie di Mosè, salvatore del popolo ebraico; sulla destra, quelle tratte dal Nuovo Testamento con le Storie di Cristo, salvatore di tutta l’umanità. Esse vanno lette in parallelo, ad esempio il battesimo di Cristo coincide con la rappresentazione della circoncisione del figlio di Mosè; Le tentazioni di Cristo coincidono con quelle di Mosè, e così via.
Partenza di Mosè per L'Egitto e Circoncisione del figlio - Perugino |
Battesimo di Cristo - Perugino |
Tentazioni di Mosè - Botticelli |
Tentazioni di Cristo Botticelli |
Il passaggio del Mar Rosso - attribuito al Ghirlandaio |
Chiamata degli apostoli - Ghirlandaio |
Discesa dal Monte Sinai e rottura delle tavole della legge - Cosimo Rosselli |
Discorso della montagna - Cosimo Rosselli |
Punizione dei ribelli (figli di Core) - Botticelli |
Consegna delle Chiavi - Perugino |
Testamento e morte di Mosè - Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli |
Ultima cena - Cosimo Rosselli |
LA VOLTA DI MICHELANGELO
-Nella primavera del 1504 la particolare natura del terreno su cui sorge la cappella determinò il cedimento della parete meridionale che, in seguito ad assestamenti, lasciò una vasta e minacciosa crepa sul soffitto. La decorazione della volta di Piermatteo d'Amelia risulta così danneggiata irreparabilmente.
-Giulio II (Della Rovere), nipote di Sisto IV, fece restaurare le mura della cappella e la volta rafforzandole con l'inserimento di catene.
-L'idea di far rifare la decorazione della volta a Michelangelo Buonarroti dovette venire a papa Giulio nell'aprile del 1506.-La precipitosa fuga da Roma di Michelangelo, per via degli intrighi che avevano bloccato il suo grandioso progetto della "Sepoltura" del papa, sospese il progetto fino alla riappacificazione col papa, che avvenne nel 1507. Ma cosa era successo?
-Nel 1505, Papa Giulio II aveva chiamato Michelangelo a Roma per affidargli la realizzazione del proprio sepolcro. Dopo aver trascorso otto mesi a Carrara per scegliere i marmi, Michelangelo seppe che il papa aveva cambiato idea sulla realizzazione del sepolcro, preferendo spostare le sue attenzioni e l'opera di Michelangelo nel cantiere della Sistina. Una grossa crepa s'era infatti aperta sul soffitto della Cappella Sistina, dopo aver riparato i danni, il pontefice s'era reso conto che la volta stellata andava completamente rifatta, e scelse di affidarne la realizzazione proprio a Michelangelo, che però offeso dall'atteggiamento del papa se ne tornò a Firenze. Senonché il pontefice, con tre lettere intimidatorie, lo obbligò a tornare a Roma, il resto è storia.
Progetti per La tomba di papa Giulio II, oggi in San Pietro in Vincoli:
Ricostruzione ipotetica del progetto del 1505Ricostruzione del progetto del 1513Ricostruzione ipotetica del progetto del 1516Il monumento così come si presenta oggi in San Pietro in Vincoli
Il torso del Belvedere, firmata dallo scultore ateniese Apollonio, I aC sec. Non si conoscono né il luogo né la data della sua scoperta. Risulta essere stato esposto a palazzo Colonna dal XV al XVI sec quando venne acquistato da Giulio II. Il torso fu utilizzato come modello per tutti i personaggi scolpiti e dipinti da Michelangelo sulla volta della Sistina.
La parte centrale del soffitto contiene nove riquadri alternati, tra grandi e piccoli, con scene tratte dalla Genesi. Il profeta Giona è l'affresco più vicino all'altare, dove dietro vi è il Giudizio Universale. Queste storie terminano con l'Ebbrezza di Noè, ma per capire il prosieguo della Genesi, con le diverse stirpi che si originano dai tre figli di Noè, occorre spostare lo sguardo sulle vele e sulle lunette, dove è illustrata la discendenza ebraica fino a Gesù, secondo la lista delle 40 generazioni, da Abramo a Giuseppe, delineata da Matteo.
Attorno a questa fascia centrale, negli spazi delimitati dalle vele e dai pennacchi angolari, che collegano due pareti ad angolo retto col soffitto a volta, si ergono i troni dei dodici Veggenti (Profeti e Sibille), sui braccioli dei quali coppie di putti-cariatidi reggono il cornicione, sostegno dei finti archi trasversi della volta.
profeta Giona
Separazione della luce dalle tenebre
Creazione degli astri e delle piante Separazione della Terra dalle Acque
Nel 1990, il dottor Frank Lynn Meshberger ha scritto sulla rivista dell’Associazione Medica Nordamericana che le figure e le ombre rappresentate dietro le vesti di Dio e degli angeli apparivano come una giusta rappresentazione del cervello umano. A suo avviso, questo sarebbe stato il modo di Michelangelo di simboleggiare il passaggio dell’intelligenza all’uomo da parte di Dio.
Creazione di Eva |
Peccato originale e cacciata dal Paradiso |
Diluvio Universale |
Sacrificio di Noè |
Ebbrezza di Noè |
Profeta Zaccaria |
Aminadab e sua moglie |
Le lunette seguono la genealogia cristica del Vangelo di Matteo. Aminadab e sua moglie si trovano nella prima lunetta della parete destra a partire dall'altare, sotto il pennacchio del Serpente di bronzo. Non c'è passione o intesa tra i due, anzi lui sembra essere totalmente indifferente a lei. Nessuno dei due ha un atteggiamento religioso, eppure dovrebbero aspettare l'arrivo del Messia. Sembra che si siano appena amati e lui se ne sia pentito. Lei ha una veste seducente, trasparente, ma ha uno sguardo annoiato.
Le lunette vennero portate a compimento in tempi brevissimi, in media con appena tre "giornate" ciascuna e senza l'uso del cartone. Solo le targhe centrali, che dovevano essere perfettamente centrate e assiali, richiesero l'uso di strumenti come il regolo e il filo a piombo e un'incisione guida sull'intonaco.
Per dipingere la volta, Michelangelo costruì la propria impalcatura, una piattaforma di tavole di legno poggiate su supporti creati partendo da fori delle pareti, all’altezza delle finestre. Contrariamente a ciò che si crede, non doveva distendersi sull’impalcatura per dipingere, facendolo invece in piedi.
GIUDIZIO UNIVERSALE
Angeli senza ali con strumenti della passioni