FEBBRAIO 27, 2017
La visita al priorato di Malta è possibile solo su prenotazione e solo in alcuni precisi orari e giorni della settimana.
Se vuoi passare la porta del “buco della serratura” più famoso di Roma, visitare i bellissimi giardini e capire più a fondo chi sono questi misteriosi cavalieri, non ti resta che visitare l’antica Villa Magistrale sul colle Aventino.
I cavalieri di Malta, tra mito e realtà
C’è chi li confonde con i Templari, chi pensa che siano un ordine monastico e chi crede che siano tutti maltesi. Sull’ordine dei cavalieri di Malta in generale regna una grande confusione. Io stessa, varcata la porta della loro sede romana sull’Aventino, mi aspettavo di trovare uomini intonacati a cavallo, una spada in un fianco e una croce a otto punte sul mantello.
In realtà quest’ordine antichissimo ha perso gran parte del suo carattere militare e si occupa soprattutto di assistenza. Si tratta infatti di un ordine ospedaliero. Continuate a leggere per scoprire la loro incredibile storia!
La villa del Priorato di Malta
La villa del Priorato di Malta o villa Magistralis si trova sul colle Aventino a Roma, in una posizione rialzata dalla quale si può ammirare tutta la città. In epoca romana, dove oggi sorge questa splendida sede, si trovavano dei templi pagani. Dopo le devastazioni delle invasioni barbariche, vi fu costruito un monastero benedettino che poi fu ceduto ai templari. Dopo la soppressione di questo ordine, da cui deriva la confusione di molti, i cavalieri di Malta vi stabilirono il loro priorato.
Nel 1765 si decise di ristrutturare la villa: l’opera fu affidata a Giovanni Battista Piranesi. Fu lui a costruire la bella piazzetta antistante l’ingresso, lui a ricostruire la piccola chiesa di Santa Maria del Priorato e a creare la straordinaria prospettiva del “buco della serratura”. Continuate a leggere per saperne di più!
Il buco della serratura e l’illusione ottica di Piranesi
Il buco artificiale della serratura del priorato, è famoso perché permette di avere una visuale perfettamente inquadrata della cupola di San Pietro in Vaticano. Ogni giorno e ogni sera, romani e turisti vengono ad ammirare il trompe d’oeil che ci ha regalato Piranesi.
La prospettiva è stata studiata dall’architetto per farla sembrare molto più vicina di quanto non sia in realtà. Percorrendo lo stretto corridoio fatto di piante intrecciate infatti, si accede alla terrazza e la cupola si mostra abbastanza lontana. Inquadrare tra le piante la basilica più importante di Roma dà infatti l’illusione che sia più grande e quindi più vicina!
Dove ti parlo di un giardino, di un cedro e di Michelangelo
La parte che ho amato di più della villa è senza dubbio il giardino. Vi è l’unica testimonianza rimasta dell’epoca templare, un piccolo pozzo in pietra, numerosi busti di uomini illustri e delle siepi a forma di croci, molto ben curate. Il risultato è di un’armonia perfetta, sembra di essere in un’oasi di pace che si affaccia su Roma.
Mi è piaciuto il corridoio di cespugli che crea la prospettiva sulla cupola di San Pietro. Ma siccome ho un debole per la storia e gli oggetti antichi, è normale che abbia anche una passione smisurata per gli alberi molto vecchi (non a caso ho scritto un libro che si chiama “Radici“!). Il cedro del libano che si trova al centro del giardino è il più grande d’europa. Ha un tronco enorme e rami ampi che coprono tutto intorno. Potrete immaginare la mia emozione quando mi è stato detto che questo nonno vegetale ha più di seicento anni e che si dice che Michelangelo usasse riposare e disegnare sotto la sua ombra!
La villa Magistrale di Piranesi: come una nave
Piranesi era un architetto geniale ma anche un massone e un fine simbolista. Per questa ragione decise di dare una forma ben precisa alla villa e di disegnarne i contorni perché, dall’alto, potesse apparire come una nave.
Il palazzo infatti ha una torretta su cui spicca la bandiera dell’ordine: è l’albero maestro. Il fitto intrico del giardino sono le corde della nave, pronte ad essere tirate per salpare l’ancora.
Ovviamente questo ci ricorda la vocazione militare e di navigatori di questo ordine, che passarono di isola in isola per tutto il Mediterraneo e furono fondati, non a caso da navigatori Amalfitani.
La chiesa di Santa Maria del Priorato e i suoi significati simbolici
Notiamo la simbologia di Piranesi soprattutto nella piccola chiesa che si trova accanto al palazzo. E’ qui che hanno luogo le cerimonie più importanti e che si trova il trono del gran maestro dell’ordine.
Questo edificio mi ha colpita perché è bianco sia all’esterno che all’interno e riesce ad essere sobrio ed elegante nonostante la ricchezza della decorazione. Sulla facciata scorgiamo quattro lesene scanalate con i simboli dell’ordine gerosolimitano come la nave, la croce, armi ed emblemi militari. Il serpente qui non rappresenta il male ma riprende la vocazione ospedaliera dell’ordine: il serpente, attributo di Esculapio, antico dio della medicina, è ancora oggi rappresentato nel caduceo, simbolo della farmacia e della medicina. Il colle Aventino inoltre era conosciuto come mons serpentarius, il monte dei serpenti.
Le due mezzelune incatenate rappresentano la sottomissione dei musulmani, eterni nemici dei cavalieri di Malta. I castelli invece ricordano le rocche dove si riparavano e si organizzavano per controllare le isole e combattere gli assalitori.
L’interno della chiesa di Santa Maria del Priorato: stratagemmi geniali e studio della luce
L’interno della chiesa è un originale mix tra sobrietà neoclassica ed esuberanza barocca: le forme sono regolari e semplici tranne che per la grande decorazione a stucco del soffitto, che celebra l’ordine, e le sculture dell’altare. Proprio queste sculture, opera di Tommaso Righi, in un intreccio di forme, raggi, puttini e corone di fiori, sono il fulcro della chiesa. In un bassorilievo vi è la Madonna con il bambino mentre sopra vi è San Basilio in gloria, molto venerato dall’ordine. Il santo poggia su un’arca, a metà tra un antico sarcofago ed una nave, ancora una volta, a ricordare la vocazione marinara e militare dei committenti.
Anche qui Piranesi utilizza uno dei suoi stratagemmi: il bianco dello stucco viene esaltato nei chiaroscuri delle sculture, dalla luce naturale proveniente da una finestra dietro l’altare, invisibile allo spettatore. La parte posteriore del gruppo è inoltre perfettamente levigata e senza decorazione per permettere alla luce di filtrare facimente ed andare ad illuminare, come se fosse divina, il santo che viene assunto in cielo.
La tomba di Piranesi nella chiesa dei cavalieri di Malta
Piranesi volle essere sepolto proprio in questa piccola chiesa. La statua a grandezza naturale che fu posta a decorazione della sua sepoltura, fu realizzata da Angelini nel 1780. E’ una scultura unica a Roma per un monumento funebre di quell’epoca. Il grande architetto è ritratto pensoso, con tutti gli strumenti del suo mestiere, il compasso e la squadra. Questi sono spesso associati anche alla massoneria di cui l’artista faceva parte. I massoni d’altronde nascono come una confraternita di costruttori tanto che il terminemaçon in francese designa ancora oggi il muratore.
Anche qui i rimandi simbolici infatti non sono pochi. Le torce rovesciate ad esempio, rappresentano la morte. Il serpente intrecciato dietro alla testa dell’artista, l’uroboro, che simboleggia l’eterna continuità degli eventi, della vita e dell’energia della natura. L’artista è ritratto come un antico filosofo, appoggiato ad un’erma. In mano tiene un cartiglio con la pianta di un tempio che ha fatto molto discutere gli storici. Questo architetto cosi originale nelle sue simbologie riesce a sorprendere e far discutere anche per la sua sepoltura!
I cavalieri di San Giovanni: militari ospedalieri tra Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e Roma
I cavalieri di Malta nacquero nel 1048 in Terra Santa quando un gruppo di mercanti della repubblica marinara di Amalfi, costruì una chiesa a Gerusalemme per l’assistenza dei pellegrini. Il loro nome era ordine di San Giovanni di Gerusalemme e presto vennere chiamati solo gerosolimitani.
La chiesa lo riconobbe come ordine religioso laicale nel 1113. A seguito delle guerre che videro Gerusalemme contesa e continuamente centro di scontri, quest’ordine divenne anche militare, per difendere i pellegrini e proteggere le proprie sedi. Dopo la perdita dei territori da parte dei cristiani, i cavalieri migrarono a Cipro, poi a Rodi e, infine a Malta. E’ con grande orgoglio che il cavaliere che ci ha guidato alla scoperta della villa, ci ha detto che l’ordine aveva contribuito alla vittoria della flotta cristiana durante la battaglia di Lepanto nel 1571!
I cavalieri di Malta si insediarono in questa splendida residenza sul colle Aventino nel 1834 facendone il loro quartier generale. L’ordine ha sempre avuto carattere internazionale ed è presente in ogni parte del mondo. Ho visitato il loro castello medievale a Rodi un paio di anni fa e già all’epoca convivevano cavalieri di nazionalità diverse e lingue differenti. Potete scoprire di più sull’ordine di Malta a questo link!
Il pozzo templare all’interno del giardino del priorato di Malta
Informazioni per la visita
La villa è aperta a visite guidate su prenotazione. Per accedere alla villa magistrale del priorato di Malta potete prenotare seguendo le istruzioni riportate al link. La visita guidata costa circa 20 euro a persona e dura più o meno 2 ore.