IL Feudalesimo: Nascere, crescere e vivere nel Medioevo -

PUBBLICATO SU Vestioevo 10/06/2014

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La vita era molto dura nel Medioevo. Pochissime persone sapevano leggere o scrivere. La gente pensava che il destino avesse stabilito la loro esistenza; pertanto, c’era poca speranza di migliorare la propria condizione.
Durante gli anni dell’Impero Romano, i poveri erano protetti dai soldati dell’imperatore. Quando l’impero cadde, non c’erano leggi a proteggerli, così si rivolsero ai signori per mantenere la pace e agire per loro conto. Questa volontà di essere governati da signori ha portato al “Feudalesimo”.
Alcuni contadini erano liberi, ma la maggior parte diventarono servi dei signori. Ciò significava che erano tenuti a restare in quella terra e a pagare un affitto molto alto al signore. L’unica speranza che molte persone avevano, era la loro convinzione che il cristianesimo avrebbe reso la loro vita migliore, o almeno che la vita in cielo sarebbe stata meglio che quella terrena.
Nell’ambito del sistema feudale tipico del Medioevo, tutti, a parte il Re, avevano sopra di loro un signore al quale dovevano lealtà e servizio in cambio di terra e protezione. Il re assegnava ai nobili concessioni di terra, chiamati “feudi” e, talvolta, alla chiesa in cambio dell’utilizzo dei soldati e della loro influenza sui cittadini per proteggere la terra.
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Per la sicurezza e per la difesa, i contadini nel Medioevo formarono piccole comunità intorno al feudatario. La maggior parte delle persone vivevano in un “Maniero”, che comprendeva il castello, la chiesa, il villaggio e i terreni agricoli circostanti. Questi manieri erano isolati, con visite occasionali da ambulanti, pellegrini o soldati da altri feudi.
La vita familiare era governata dalle classi sociali più alte. I nobili avevano lo status più elevato. Essi possedevano la maggior parte delle ricchezza e della terra.
Chi faceva parte del clero poteva essere ricco o povero, a seconda del titolo e dell’influenza che aveva sul popolo.
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I Monaci insegnavano ai ragazzi, di ricche famiglie nobili, a leggere e a scrivere in latino. Alcuni ragazzi provenienti da famiglie benestanti venivano istruiti privatamente. Gli studenti iniziavano l’apprendimento con le sette arti liberali: grammatica latina, retorica, logica, aritmetica, geometria, astronomia e musica.
Le ragazze non potevano usufruire di questa educazione.
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I figli dei poveri passavano il loro tempo a lavorare i campi e si dedicavano alla cura della casa. L’importante era imparare a sopravvivere nella società feudale.
Quando si parla di Medioevo, si parla anche di schiavitù; c’erano persone le cui vite erano governate dai loro signori.
In genere erano contadini che erano conosciuti come servi della gleba e vivevano generalmente in comunità governate dai nobili locali. Non potevano lasciare il maniero o addirittura sposarsi senza il permesso del signore. I servi della gleba svolgevano tutto il lavoro in masseria.
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Nel Medioevo la conoscenza medica era molto limitata; pertanto, l’assistenza sanitaria era generalmente dominata da miti, dal folklore e dalla superstizione. La gente credeva che i cattivi odori causassero malattie e che alcune malattie fossero il risultato di “peccati dell’anima.” A volte la chiesa dichiarava che le malattie erano punizioni di Dio e che i malati erano così perché peccatori. L’uso di sanguisughe per “salasso” era una pratica comune per curare le malattie.
Alcuni credevano che la luna e le stelle, così come la loro astrologia, causassero malattie.
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Cose molo importanti nel Medieovo erano la musica e l’arte; queste erano influenzate dalla chiesa. Le persone cantavano con e senza strumenti.
I nobili si appassionarono a giochi come scacchi, dama e dadi, i contadini invece giocavano a sport più all’aria aperta come il calcio.
Città o manieri spesso avevano festival che comprendevano giullari, tornei abbinati con cavalieri in giostre e combattimenti, sport di vario genere attivati attraverso competizioni.
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