Papa Francesco, il papa della Misericordia

Articolo di Cristiana Berto e Valeria Scuderi 

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pubblicato il 22-11-16 - 5768 ➹

12/4/15 lettura della "bolla" presso la porta santa ancora chiusa
Ecco le parole con cui Papa Francesco ha annunciato l'Anno Santo: 
«Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”. Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre».

la devozione di suor Faustina Kowalska
Il tema della misericordia è stato centrale in questi anni di pontificato di Papa Francesco, che nella Bolla fa riferimento all’insegnamento di san Giovanni Paolo II e alla sua enciclica: Dives in Misericordia, interamente dedicata alla devozione appresa dall'umile suora polacca, Faustina Kowalska di Cracovia, mistica e veggente, venerata in tutto il mondo come l'Apostola della Divina Misericordia; proclamata santa da Giovanni Paolo II il 30 aprile 2000, giorno in cui ha stabilito per la prima volta la Festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua. 

Il 12 aprile 2015, Domenica della Misericordiapresso la Porta Santa di San Pietro (ancora chiusa), Papa Francesco ha letto la Bolla, il documento che spiega le “motivazioni” del Giubileo rendendo note le norme necessarie per ottenere l’indulgenza plenaria a titolo di assoluzione per i peccati già “perdonati” da Dio attraverso la confessione e il raggiungimento di uno stato di grazia, e indicando i giorni in cui saranno aperte le porte sante (8 dicembre San Pietro e il 13 dicembre quelle di San Giovanni, San Paolo e S Maria Maggiore). 

[…] Saranno «Porte della misericordia» – scrive Francesco nella Bolla – dove chiunque le oltrepasserà «potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, perdona e dona speranza». Sempre il 13 dicembre saranno aperte le «Porte della misericordia» in ogni diocesi del mondo: potranno essere nelle Cattedrali o in una chiesa di speciale significato ma anche nei santuari dove i pellegrini possono «trovare la via della conversione».

Il pensiero ora si volge alla Madre della Misericordia. […] La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, Maria è stata da sempre preparata dall’amore del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini. Ha custodito nel suo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il suo Figlio Gesù.”

Durante l’Anno Santo, nelle domeniche del Tempo Ordinario, si leggerà il Vangelo di Luca, "l'evangelista della misericordia”, definito da Dante Alighieri “narratore della mitezza del Cristo”. Nel suo Vangelo si trovano molte parabole significative sul tema della misericordia, a cui Papa Francesco ha fatto riferimento in alcuni brani della Bolla […] Vogliamo vivere questo Anno Giubilare alla luce della parola del Signore: Misericordiosi come il Padre. L’evangelista riporta l’insegnamento di Gesù che dice: « Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso » (Lc 6,36).

Nel Vangelo di Luca troviamo molti aspetti importanti per vivere con fede il Giubileo, l'evangelista è interessato a temi dottrinali quali l'etica sociale, gli indesiderati, le donne e altri gruppi oppressi. Il Vangelo di Luca pone un' enfasi speciale sulla gioia della preghiera, e dello spirito di ognuno, sottolineando la misericordia, la dolcezza e la bontà di Gesù. I temi teologici ricorrenti del vangelo lucano sono infatti la condanna delle ricchezze, il valore della povertà ed un richiamo continuo all'azione dello Spirito Santo […] Racconta l’evangelista che Gesù, un sabato, ritornò a Nazaret e, come era solito fare, entrò nella Sinagoga. Lo chiamarono a leggere la Scrittura e commentarla. Il passo era quello del profeta Isaia dove sta scritto: « Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di misericordia del Signore » (61,1-2)

San Giovanni Paolo II prega x suor Faustina
Non è quindi casuale che Giovanni Paolo II abbia scelto la chiesa di Santo Spirito in Sassia come Santuario della Divina MisericordiaLa terza cappella sulla destra è attualmente consacrata alla Divina Misericordia e a Santa Suor Faustina Kowalska di Cracovia. Vi si trovano l’immagine di Gesù Misericordioso dipinta da P. Moskal dell’anno 1994, la statua di Santa Suor Faustina Kowalska e il suo reliquiario offerto dal Santo Padre Giovanni Paolo II dopo la canonizzazione dell’Apostola della Divina Misericordia. 

La Chiesa di Santo Spirito in Sassia deriva il suo nome dalla “scuola sassone” ovvero il luogo in cui i pellegrini della nazione sassone, provenienti dall’Europa Settentrionale, trovarono il primo aiuto spirituale e materiale. Nell’anno 1198 su richiesta del papa Innocenzo III, vicino alla chiesa, fu costruito il primo ospedale dedicato al Santo Spirito in Europa. Il papa commissionò la costruzione e la conduzione di questa opera a Guido di Montpellier, fondatore della Fraternità degli Ospedalieri di Santo Spirito in Francia. La Chiesa e l’ospedale di Santo Spirito godevano di un’ottima reputazione non solo tra gli abitanti di Roma, ma anche tra i pellegrini. La cura ospedaliera ebbe dei riconoscimenti anche da parte di Lutero, che durante il suo soggiorno a Roma non esitò a criticare la Santa Sede. L’unica opera esente fu l’ospedale di Santo Spirito.

Santo Spirito in Sassia, santuario della Divina Misericordia
La Chiesa  fu ricostruita da papa Sisto IV in occasione del Giubileo dell’anno 1475. Il Sacco di Roma (1527) causò molti danni alla chiesa, che fu ricostruita (1538-1590) da Antonio da Sangallo il Giovane su commissione di Paolo IIILa facciata (1585-90), si erge su un alto basamento al termine di una scalinata, opera di Ottavio Mascherino che si rifece al progetto e disegni del Sangallo.

All’interno la navata centrale è affiancata da dieci cappelle e coperta da un soffitto ligneo, commissionato dal Sangallo agli stessi intagliatori che realizzarono i soffitti di Palazzo Farnese. Tra gli affreschi, risalenti al XVI e XVII secolo, vanno ricordati soprattutto i capolavori di Livio Agresti: gli affreschi nella cappella Gonzaga, con il Presepe, la Pietà, la Resurrezione e le Scene bibliche, portati a termine nel 1557; nella cappella della Trinità si può ammirare il Gesù risana lo storpio, Gesù risana il cieco e altre Scene bibliche, e, nella volta, la Visitazione, L'Annunciazione e L'Incoronazione di Maria, nonché la pala dell'Assunzione nell'altare. Rimarranno incompiuti alla sua morte, nel 1579, gli affreschi della Nascita e della Circoncisione di Gesù, completati da Giovanni Battista Lombardelli Paris Nogari. Del grande successo di quest’opera testimoniano le lettere al committente Alfonso Gonzaga dello stesso Agresti e di Girolamo da Ponte, che scrive di aver invitato il vecchio Michelangelo a vedere gli affreschi. Notevole anche la Pentecoste di Jacopo Zucchi.

Sulla cupola, divisa in tre parti, ci sono gli affreschi che rappresentano: Abramo con gli angeli, Tobia che fa ritornare la vista al padre ed Eliseo guarito dalla lebbra. Da tutte e due le parti laterali dell’altare vi sono dei quadri che rappresentano Gesù che ridona la vista a un cieco e che guarisce un paralitico.

Ospedale di Santo Spirito in Sassia
Una processione del Velo della Veronica aveva origine da San Pietro in Vaticano per terminare qui, con il papa che celebrava messa a Santo Spirito. Questa messa garantiva l'indulgenza plenaria ed era occasione per un distribuzione di denaro ai poveri. Chissà se questa tradizione verrà ripristinata durante l'anno giubilare dalla misericordia del popolo cristiano che numeroso visiterà il Santuario della Divina Misericordia presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia.

Articolo di: Cristiana Berto



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