Roma: la Casa dei Cavalieri di Rodi al Foro di Augusto - by I Viaggi di Raffaella



L'Ordine ospitaliero di San Giovanni in Gerusalemme, dal quale nacque l'Ordine dei gerosolimitani(da Gerusalemme) o giovanniti (da San Giovanni), era originariamente un ordine religioso per l'assistenza dei pellegrini cristiani in Terra Santa, nato nella prima metà dell'XI secolo e riconosciuto da Papa Pasquale II nel 1113.

I cavalieri ospitalieri erano monaci benedettini di Cluny, provenienti da Amalfi, che con l'aiuto di mercanti e di pellegrini provenienti da questa città, costruirono l'Ospedale di San Giovanni Elemosiniere (aperto a tutti, non solo ai Cristiani), presso il Santo Sepolcro: per questo, sulla loro tunica vi era la croce bianca della Repubblica di Amalfi.

Divenuto dopo la Prima Crociata un ordine religioso cavalleresco cristiano, i cavalieri che ne facevano parte si occuparono oltre che della cura anche della difesa dei pellegrini che si recavano a Gerusalemme.
I cavalieri iniziarono così a dividersi tra membri militari e membri ospitalieri.

Nel 1187 Gerusalemme cadde di nuovo in mani islamiche.
L'Ordine si rifugiò così per un breve periodo a Cipro.
Poi i cavalieri conquistarono dopo due anni di tentativi Rodi, e qui estesero la loro sovranità, difendendo dai pirati berberi le isole greche.
Da questo momento verranno chiamati Cavalieri di Rodi.

carta geografica dell'isola di Rodi nel XVI secolo - Casa dei Cavalieri di Rodi
Nel 1314 l'Ordine cavalleresco dei Templari viene sciolto e i Cavalieri di Rodi divengono i proprietari dei loro beni.

Dopo aver resistito più volte ai tentativi dei sultani di conquistare Rodi, nel 1522 i Cavalieri di Rodisono costretti a lasciare l'isola dopo sei mesi d'assedio e a girovagare per l'Europa fino al 1530, anno in cui l'imperatore Carlo V concederà loro l'isola di Malta, divenendo così vassalli del Regno di Sicilia.
Al Gran Maestro Jean Parisot-de-la-Vallette si deve il nome della capitale di Malta.

carta geografica dell'isola di Malta nel XVI secolo - Casa dei Cavalieri di Rodi
Nel 1571 i cavalieri dell'ordine parteciparono alla famosa Battaglia di Lepanto contro gli Ottomani, sotto la guida di don Giovanni d'Austria, insieme alle truppe spagnole, pontificie, genovesi e veneziane.

L'ordine cavalleresco, che nel frattempo era chiamato dei Cavalieri di Malta, rimase sull'isola fino all'invasione delle truppe francesi di Napoleone.
I Cavalieri furono costretti a trasferirsi altrove, spesso nei loro Paesi d'origine: coloro che scelsero l'Italia trovarono la loro sede nel complesso di Santa Maria del Priorato, sul colle Aventino a Roma.

possedimenti dell'Ordine dei Cavalieri
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Ora veniamo però alla storia della Casa dei Cavalieri di Rodi al Foro di Augusto.

Casa dei Cavalieri d Rodi
Nell'area dei Fori Imperiali, dove sorse il Foro Di Augusto, si trova un edificio composto da una stratificazione di costruzioni di epoche diverse, terminante con una loggia: questa costruzione apparteneva nel XIII secolo ai Cavalieri di S.Giovanni in Gerusalemme, e dal 1946 è di nuovo in uso alSovrano militare Ordine di Malta.

Ecco la descrizione delle stratificazioni che costituiscono questa casa con venti secoli di vita.

Il Foro di Augusto, inaugurato nel 2 a.C., fu il secondo foro costruito tra i Fori Imperiali.
In esso Augusto fece costruire il Tempio di Marte Ultore, dedicato al dio per averlo aiutato a sconfiggere, nella battaglia di Filippi, Bruto e Cassio gli assassini di Cesare.

Foro di Augusto
Addossata all'aula del Colosso e alla grande abside settentrionale del portico nord del Foro di Augusto, nel 14 d.C. vi era l'abitazione del console Sesto Pompeo, che includeva un edificio porticato su pilastri in opera quadrata di travertino di epoca tardo-repubblicana.

strutture dell'atrio della domus tardo-repubblicana
resti della Terrazza Domizianea






Durante l'impero di Domiziano, tra il Foro di Traiano e il Foro di Augusto, fu costruita la cosiddetta Terrazza Domizianea(identificata per i suoi caratteri stilistici e per i bolli laterizi a quell'epoca).
Si trattava di un muraglione in laterizio traforato da numerose bocchette pentagonali (che racchiudevano fistule acquarie), con due grandi nicchioni arcuati sovrapposti.
Di questi archi si vede oggi solo quello superiore a pianta semicircolare.
Era questa la monumentale fontana terminale dell'Acquedotto dell'Acqua Marcia (144 a.C.), mai portata a termine, a causa della costruzione del Foro di Traiano.







Nel IX secolo i monaci Basiliani costruirono sul podio del Tempio di Marte Ultore e sull'esedra settentrionale del Foro di Augusto la piccola Chiesa di S.Basilio e un convento che appoggiava al muro della Suburra.

podio del Tempio di Marte Ultore sul quale sorse la chiesa di S.Basilio
Per poter avere un passaggio verso la strada, fu praticata nel muro un'apertura.

lato del muro del Foro di Augusto verso la Suburra
Il campanile fu costruito sull'architrave delle tre colonne rimaste in piedi del tempio romano.

architrave delle colonne del Tempio di Marte Ultore sulla quale poggiava il campanile della Chiesa di S.Basilio
Nel XIII secolo chiesa e convento dei Basiliani passarono al ramo ospitaliero dei Cavalieri di S.Giovanni in Gerusalemme.
Giovanni Battista Orsini, Priore dell'Ordine, fu affiancato dall'amministrazione del Cardinal Marco Barbo, nipote di Papa Paolo II Barbo.
E' appunto durante i lavori di ristrutturazione del XIV secolo che la fontana monumentale dell'Acqua Marcia della Terrazza Domizianea diviene la facciata del Priorato.

La facciata sul Foro di Augusto invece ricalca l'esedra del foro.
Su di essa si apre una finestra ad arco trilobato gotico, inserita in una cornice rinascimentale.



facciata sul Foro di Augusto della Casa dei Cavalieri di Rodi
La facciata su Piazza del Grillo ha una cornice romanica a dentelli e una finestra a croce del '400.

facciata della Casa dei Cavalieri di Rodi su Piazza del Grillo
Sulla facciata che dà su Via Campo Carleo vi sono ingressi murati di tabernae  romane simili a quelle del Foro di Traiano.

Salita una scala romana (che era stata abolita nel 1470 e ripristinata poi nel 1946), si accede al grande salone d'Onore, decorato nella parte alta con due registri di affreschi, separati da una mensola: in quello inferiore sono dipinti festoni e bucrani monocromi su fondo ocra, mentre in quello superiore vi sono girali d'acanto monocromi con sfingi che incorniciano clipei con teste di Cesari e lo stemma familiare Barbo (un leone rampante con banda trasversale con dietro due chiavi della Chiesa e un nastro).

scala romana d'accesso al Salone d'Onore
salone d'Onore
fregio della sala d'Onore
Lo stesso stemma appare sulle porte della casa.

stemma dei Barbo sull'architrave di una porta
In questo salone sono appese le bandiere delle otto "lingue" dell'ordine  e due carte geografiche dei possedimenti dell'ordine cavalleresco, e in particolare a Rodi e a Malta.

salone d'Onore
Su una parete si apre l'arengario utilizzato per parlare ai cavalieri.

arengario del salone d'Onore
Nell'adiacente sala del balconcino si trova la ricostruzione di parte dell'attico dei portici del Foro di Augusto: due cariatidi copie di quelle dell'Eretteo di Atene e  clipei con al centro la testa di Giove Ammone.

sala del balconcino
sala del balconcino
ricostruzione dell'attico del portico del Foro di Augusto
Giove Ammone del Foro di Augusto
cariatide del Foro di Augusto






















Trova posto nella sala anche l'affresco di una "Deposizione" con Cristo tra la Madonna e S.Giovanni (presente prima nel parlatorio del convento dell'Annunziata di cui parlerò più avanti), attribuito a Sebastiano del Piombo.

Deposizione - attribuita a Sebastiano del Piombo
Risale al 1555 l'antico camino sul quale è rappresentata l'isola di Rodi come si presentava nel 1480, e lo stemma del Gran Maestro dell'epoca, Pierre d'Aubusson.

camino seicentesco della sala del balconcino
graffiti sulle pareti della scala della Casa dei Cavalieri di Rodi







Dal salone d'onore si accede al piano superiore tramite una scala, sulle cui pareti sono stati rinvenuti dei graffiti a carboncino raffiguranti un ritratto di Virgilio del XV secolo, circondato da versi virgiliani e da versi danteschi che lo descrivono.









Durante i lavori di ristrutturazione, probabilmente eseguiti dalle stesse maestranze che in quel periodo stavano costruendo non molto lontano da qui Palazzo Barbo (Palazzo della Repubblica di Venezia), fu costruita la loggia che affaccia sui Fori.

loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
balconcino della loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
balconcino della loggia

La loggia è a otto arcate ed è decorata con pitture ad affresco, nelle quali sono rappresentati medaglioni con imperatori e paesaggi, realizzate da artisti della cerchia di Andrea Mantegna.

affreschi della loggia
affreschi della loggia


affreschi della loggia
affreschi della loggia con i segni dei tramezzi e dei solai aggiunti in epoca successiva
affreschi della loggia
Dalla loggia, nel '400 si affacciava il Pontefice per le benedizioni.
E l'affaccio dalla loggia è davvero spettacolare!

panorama sui Fori Imperiali dalla loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
panorama sul Foro di Traiano dalla loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
panorama sulla Torre delle Milizie dalla loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
Nel 1566 Michele Bonelli, detto l'Alessandrino, cardinal nepote di Pio V, fece trasferire la sede dell'Ordine sull'Aventino, per risanare il cosiddetto "Pantano" dell'area dei Fori, e costruire il Quartiere Alessandrino.

Al posto dei Cavalieri di Rodi, Pio V fece insediare le suore domenicane Neofite (perché conververtivano al cattolicesimo le fanciulle ebree).
Nel Foro di Augusto prese posto così la Chiesa dell'Annunziata.

facciata della chiesa e del convento
entrata alla Chiesa dell'Annunziata


entrata del convento dell'Annunziata

resti di affreschi dell'ingresso alla chiesa dell'Annnunziata


Le suore fecero tamponare le arcate della loggia trasformandola in un dormitorio a due piani (e di conseguenza rovinandone gli affreschi!).
Solo nel 1924 le suore furono trasferite nel convento di S.Martino ai Monti.



Infatti tra il 1924 e il 1932, per la realizzazione di Via dei Fori Imperiali, furono demolite le strutture medievali del convento di S.Basilio e di quelle delle suore dell'Annunziata.

Dell'edificio divenne così proprietario il Comune.
Dopo la seconda guerra mondiale la casa venne riassegnata all'ordine di Malta.

Nel 1946 si trasformò l'atrio della domus romana nella Cappella Palatina di S.Giovanni Battista, protettore dell'Ordine.

Cappella Palatina di S.Giovanni Battista
Nel '500 il mercante di grano Marcantonio Casciari lo ebbe in locazione insieme al convento basiliano, e lo utilizzava come stalla.

L'atrio, caratterizzato da ambiente quadrangolare con tre arcate con pilastri in travertino su ogni lato, è circondato da un ambulacro.

arcate dell'atrio della domus
arcate dell'atrio della domus


ambulacro della Cappella Palatina di S.Giovanni Battista
ambulacro della Cappella Palatina di S.Giovanni Battista
L'altare è scavato nel muro romano ed è opera di Guido Fiorini.
Nella nicchia sono presenti resti di affreschi di una casa demolita nel quartiere Alessandrino, appartenuta all'architetto di Paolo V Flaminio Ponzio.

altare con statua di S.Giovanni Battista e candelabri con Cavalieri
affresco dell'altare della Cappella Palatina di S.Giovanni Battista
affresco dell'altare della Cappella Palatina di S.Giovanni Battista
affresco dell'altare della Cappella Palatina di S.Giovanni Battista
Il piano della mensa è in marmo di Carrara.
Il paliotto, con disco in rosso antico con croce ottagona, è in marmo africano.
Sono presenti gli stemmi dei tre restauratori della casa: il Cardinal Ardicino della Porta, il Cardinale Marco Barbo e il Gran Maestro dell'epoca Ludovico Chigi Albani della Rovere.

paliotto dell'altare con croce ottagona
Sull'altare si trova la statua di S.Giovanni Battista, opera di Alfredo Biagini, che s'ispirò alle opere di Donatello.
Sempre dello stesso scultore sono i sei candelabri raffiguranti sei cavalieri dell'Ordine inginocchiati e reggenti un cero.

statua di S.Giovanni Battista - Alfredo Biagini
L'acquasantiera con la croce ottagona dell'Ordine di marmo intarsiata in essa, è un rocchio di colonna di granito del Foro, già scavata in epoca antica.

Orario: martedì e giovedì mattina solo con visite guidate di associazioni
Costo:   4€
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Oggi fanno parte dell'Ordine circa 12.500 Cavalieri e Dame .
Vi sono 6 Gran Priorati, 5 Sottopriorati e 47 Associazioni Nazionali.
L'Ordine ha un seggio di Osservatore Permanente presso l'ONU e intrattiene relazioni diplomatiche con 80 Paesi.

Attualmente il Gran Maestro eletto a vita con titolo di Principe del sacro Romano Impero e con dignità cardinalizia per privilegio papale è Frà Mathew Festing.
L'edificio di rappresentanza dell'Associazione dei Cavalieri italiani del Sovrano militare Ordine di Malta(SMOM) si trova nell'ex ambasciata, in Via dei Condotti 68.

palazzo di rappresentanza del SMOM in Via dei Condotti
effige dell'Ordine militare all'angolo del palazzo in Via dei Condotti
L'Ordine beneficia dello status di "extra-territorialità" concesso da Gregorio XVI.
Ha monetizzazione, servizi postali e rilascia passaporti.


La sua croce ottagona rappresenta le otto beatitudini evangeliche.

CONCLUSIONI 
Nella Casa dei Cavalieri di Rodi vi è racchiusa tutta la storia di Roma.
Attraversando Via dei Fori Imperiali, guardando quella costruzione quattrocentesca che si trova proprio tra le rovine romane, ho sempre avuto la curiosità di affacciarmi dalla sua loggia e di ammirare il panorama sottostante.
Credetemi, quando alla fine sono riuscita a salire sull'ultimo piano della Casa dei Cavalieri di Rodi, sono rimasta senza fiato!
Peccato che gli affreschi della loggia siano invece parecchio rovinati!